Risalendo la provinciale della Val d’Astico, poco prima del paese di Ponte Posta, una strada sulla sinistra porta a Contrà Montepiano dove, tra la piazzetta e la cappella di Santo Stefano, sale il lungo sentiero che porta al Restele e al Forte Campomolon.
Dopo aver attraversato orti prima, un bosco di faggi e rododendro poi, a quota 700 metri trovate un belvedere, dal quale cambia la vegetazione che diventa più pietrosa e arida con carpini. Entrando in Val Losa, sulla destra una delle tante “calcare” della Val d’Astico da cui si ricavava un tempo la calce.
Si prosegue percorrendo la sinistra orografica della valle fino a quota 1.000 dove ci si può concedere una pausa all’allungo di Val Peretti, proprio come gli abitanti di Montepiano facevano una volta. Subito dopo, il sentiero raggiunge una sella del crinale tra Val Losa e Val Vena (quota 1.018, ore 1.10 dall’avvio); località Lòkele, detta anche “el Morto” o “Testa di Morto”. Il tracciato continua alto sulla Val Vena dove il bosco si fa più ombroso. A destra brevi visioni sul Becco di Filadonna, l’altopiano di Lavarone e Luserna.
Dopo un tratto di forte pendenza, a mt. 1.250 appare il baito di Sterlina che si raggiungeva per raccogliere fieno. La fatica del cammino può essere alleviata dall’incontro con camosci, tutt’altro che rari in questa parte del sentiero. A circa mezz’ora dal baito, si entra nell’impluvio di Val Losa dove la pendenza si fa più moderata.
Percorsi quattro – cinque tornanti, si giunge in prossimità di Malga Restele con la sua chiesetta non lontano (quota 1.500, ore 2.30 dalla partenza) e si intravedono Malga Melegnon, il Becco di Filadonna e Luserna tra i suoi pascoli. La chiesetta eretta nel 1961, è dedicata a San Giovanni Gualberto, protettore dei Forestali e da essa appaiono le cime dello Spitz di Tonezza.
Dalla provinciale dei Fiorentini, una stradina asfaltata porta al Passo della Vena di Sopra. Sul versante di Val Barbarena seguiamo per breve tratto la strada in discesa prendendo la strada bianca a destra e seguendo la via che porta a Bocchetta degli Alpini (m 1563). A 20 minuti da Bocchetta degli Alpini da sinistra giunge il sentiero 538 che verrà lasciato per deviare a sinistra sotto le ultime cenge di Campomolon, le vedute si allargano in modo impressionante fino ad arrivare pazientemente nei pressi del forte (quota 1853, ore 3.45 dall’avvio). Il Forte di Campomolon, iniziato nel 1912 non fu mai completamente completato e servi ai soldati italiani della Grande Guerra come ricovero e osservatorio. Per non farlo cadere all’invasore austroungarico durante la spedizione punitiva, il sottotenente del Genio Paolo Ferrario, lo fece saltare sacrificando la sua vita, per questo gli fu riconosciuta la Medaglia d’Oro al valore militare.
di Manuela Bonifaci e Gino Sartori
Fonti: Sui sentieri della Val d’Astico di Liverio Carollo
Sentieri Val d’Astico e Altopiani Trentini - Sezione VIcentine C.A.I. - www.itineraritrekking.com -
La descrizione del sentiero è indicativa, lo scopo è di invogliare l'escursionista a percorrerlo. Consigliamo, per evitare di imbattersi in errori, di farsi accompagnare da persone del posto o da apposita guida. |